Riflessioni

Ritrovare la serenità ricordando la caducità di tutti e tutto

In questo articolo ti suggerisco un semplice esercizio che potrebbe aiutarti a cambiare la prospettiva con la quale ti approcci a un problema, specialmente se si tratta di un problema passeggero a cui dai eccessiva importanza, un’arrabbiatura per una questione di principio o un comportamento irrazionalmente condizionato dalla paura dell’opinione altrui.

Fine del mondo

Immagine di Mark Garlick

Consiste nel focalizzare l’attenzione su sette scenari a cui solitamente non si attribuisce grande allegria, ma che secondo un apparente paradosso sono utili a cambiare atteggiamento e recuperare la serenità. Dopo aver messo bene a fuoco ciascuno degli scenari che ti proporrò, mantieni lì la tua attenzione per almeno 10-15 secondi…Leggi tutto »Ritrovare la serenità ricordando la caducità di tutti e tutto

Bello se una vita diventa un film. E viceversa?

AmelieSenza dubbio è bello che un’interessante vita di una persona reale venga raccontata in un film, a patto che sceneggiatore, regista e attori facciano un buon lavoro… e, secondo me, anche a patto che non vengano cambiati i fatti accaduti (no, non sono d’accordo sull’opportunità di raccontare le cose in modo diverso da come sono andate per rendere la storia più coinvolgente; se vuoi farlo devi dichiarare che il film è ispirato a una storia vera, e non dire che racconta una storia vera).

Cosa dire, invece, del fenomeno opposto, cioè quando un film, frutto della fantasia dell’autore, ha delle conseguenze nella vita dello spettatore?

L’anno scorso la rivista online The Vision ha pubblicato l’articolo “Perché Amelie è stata la rovina di una generazione di ragazze“.

L’autrice dell’articolo sostiene che nel film “Il favoloso mondo di Amélie” la protagonista, persona con evidenti disturbi psichici, suscitando la simpatia del pubblico abbia innescato una emulazione, spingendo tante ragazze a vivere il proprio mondo interiore come lei, favorendo quindi una loro tendenza a maturare problemi simili…Leggi tutto »Bello se una vita diventa un film. E viceversa?

C’è il Karma… Quindi va tutto bene… Forse.

Il contenuto di questo post potrebbe apparire in controtendenza rispetto all’articolo di poche settimane fa, intitolato “Un’alternativa al perdono: Magari te lo sei meritato!“… Ma non è così. Si tratta di comunicare nel modo adeguato con sé stessi e con gli altri a seconda del punto di vista che in quel momento è utile e a seconda del punto di vista che in quel momento è accettabile per una data persona.

Ho sentito molti divulgatori di sviluppo personale dire che “tutto va bene, esperienze belle e esperienze brutte”. Sì, anche quelle brutte, perché sono comunque esperienze formative.
Dimenticando, forse, che tantissime persone stanno vivendo o hanno vissuto esperienze negative orribili e a cui è davvero difficile, se non impossibile, attribuire una valenza formativa.
Lo so, c’è chi ha sofferto, è scampato alla morte per un pelo e adesso dice che questo gli è servito per riflettere e diventare una persona migliore….
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Un’alternativa al perdono: Magari te lo sei meritato!

Questo articolo è per te se sei una di quelle persone che nonostante sia passato tanto tempo non riescono a digerire un torto subito. Magari hai perdonato a parole e hai messo anche un grande impegno a perdonare col cuore, ma ogni tanto senti che qualche residuo tossico ancora è rimasto dentro di te, la sensazione che tu sia ancora in credito e il colpevole di quel torto sia in debito, che la cosa sia ancora irrisolta, perché è impossibile prendere un evento ingiusto e classificarlo come giusto, o raccontarci e credere che non ha quella grande importanza, quando invece quella grande importanza ce l’ha, solo perché abbiamo deciso che ci conviene cambiare punto di vista, senza sapere in che modo cambiare punto di vista.

Magari hai provato Ho’oponopono, e non ha funzionato a sufficienza.

Magari hai fatto una o più costellazioni familiari / sistemiche , grazie a cui hai capito che la persona che credevi di dover perdonare in realtà è una persona che in generale devi smettere di giudicare se non vuoi continuare a farti del male… ma la tentazione rimane, e ogni tanto ci ricaschi…Leggi tutto »Un’alternativa al perdono: Magari te lo sei meritato!

Apparenza fisica di una donna: per trovare l’anima gemella… e non solo!

Donna - aspetto esterioreIn questo articolo ti parlerò di uno studio durato 5 anni, che è stato presentato a Londra fra il 28 e il 30 giugno scorsi alla conferenza “Apparence Matters”, il più grande evento sull’apparenza fisica e sulle deformità.

Sono stati inviati dei curriculum di due donne, ognuna candidata a 200 posti di lavoro che riguardavano la contabilità o la vendita.

A metà di questi curriculum era allegata una foto che raffigurava la candidata con una scollatura piccola; all’altra metà era allegata la foto della stessa donna, con una scollatura molto più ampia…Leggi tutto »Apparenza fisica di una donna: per trovare l’anima gemella… e non solo!

L’auto-ascolto per prendere una decisione

Hai mai avuto la sensazione di ricevere un messaggio da una parte interna di te che ti suggerisce una scelta, e che questo suggerimento ti sembrasse autorevole e da seguire nonostante fosse in contrasto con la tua parte razionale? Se sì, ti invito a scriverlo commentando questo articolo.

Nel frattempo ti racconto una mia esperienza di questo tipo avvenuta a novembre 2013 e ne approfitto per scrivere qualche riflessione ed un consiglio.

Prima di addormentarmi avevo chiesto al mio “sé superiore” quale fosse uno dei prossimi passi avanti da fare per agevolare la mia evoluzione personale.
Verso le 3 di notte mi svegliai dopo che in sogno mi era arrivato, in una forma che non ricordavo, un consiglio che sentivo di dover seguire per il mio bene. Si trattava di abbandonare un’attività di business che avevo cominciato da alcuni mesi.

Dal punto di vista razionale poteva essere vista come una pazzia: era una opportunità di guadagno dignitosissima, e inoltre mi stavo preparando in quei giorni a creare una piattaforma online per ampliare il lavoro con altri collaboratori. Ma la mia decisione è stata di non dedicarmi a questa attività. Sentivo che questa decisione “viveva” ed aspettava solo di essere presa. Mi sembrava di sentire questo messaggio anche “fisicamente”.

Eccoti un’indicazione che – bada – vale per le persone in buono stato di salute fisica e mentale, quindi persone che non soffrono di gravi disagi psichici o gravi problemi di dipendenza da sostanze:Leggi tutto »L’auto-ascolto per prendere una decisione