Più responsabilità, meno figli

A maggio 2012, su un palcoscenico di Doha (Qatar) era in programma il “TED Talk” di Hans Rosling, che fra l’altro parlò del legame fra religione e numero di figli per coppia e spiegò perché la popolazione mondiale aumenterà di altri 3 miliardi di persone (cliccando in basso a destra sul video puoi scegliere i sottotitoli anche in Italiano).

Due anni più tardi Rosling ha dato ulteriori spiegazioni sulla sovrappopolazione della Terra (anche qui sono disponibili i sottotitoli in italiano)…

Una delle decisioni da prendere per garantire alla popolazione mondiale un futuro migliore, o almeno l’inizio di un futuro migliore, è diminuire il numero di figli. Le decisioni che prendiamo dovrebbero essere sostenibili non solo per sé stessi e per la propria famiglia, ma per l’intera specie umana e per l’intero pianeta.

Del resto fare figli non è l’unico modo per lasciare un’eredità, una parte di noi che continua a vivere in questo mondo. È possibile lasciare un’eredità di noi stessi facendo qualcosa di utile o di bello, senza bisogno che questo venga scritto nei libri di storia. Anche se nessuno lo ricoderà, anche se non avrà avuto un grande impatto, quell’impatto ci sarà stato. E certamente fare poco bene è meglio che fare molto male.

Poiché in questo momento la Terra necessita urgentemente di un “rientro dolce” da parte di noi esseri umani, allo stato attuale non è esagerato dire che è eticamente corretto per ogni coppia generare al massimo un figlio.

Quanto sto dicendo è un po’ fastidioso? È sempre più piacevole rispetto alle conseguenze che arriveranno se non se ne tiene conto. Le risorse in questo pianeta non sono illimitate, ed il motivo per il quale la razza umana si è così espansa affonda le radici in un violento sfruttamento della natura. Che, dato quanti siamo, è solo parzialmente attenuabile. E che deve invece finire.

Anche se nessuno terrà conto di tutto questo, con conseguente aumento demografico globale, verrà il giorno in cui la natura, spremuta fino all’osso, avrà esaurito le risorse necessarie, e allora il calo demografico inizierà per motivi fisiologici anziché per scelta responsabile. E non sarà un bello spettacolo. Meglio guardare in faccia alla realtà e consentire un futuro sostenibile alle generazioni successive. Queto è possibile se gli adulti del futuro non saranno costretti a lottare l’uno con l’altro per sopravvivere.

Quindi

Non fare più di un figlio.

Naturalmente la necessità del rientro dolce è da far capire soprattutto alle popolazioni del terzo mondo, dove nonostante le pietose condizioni di vita, gli uomini e le donne non si sono ancora resi conto del problema della sovrappopolazione. Occorre fornire loro educazione e anticoncezionali, altrimenti il denaro che diamo loro in beneficienza e ogni iniziativa di aiuto saranno sempre dei palliativi.

E dato che quando si parla di demografia viene sempre in mente il rapporto fra aumento della popolazione e benessere economico, può darsi che a qualcuno nel corso della lettura di queste ultime righe potrebbe essere passato di mente il carattere non solo economico del problema, e sorta la domanda

E se sei molto ricco, tanto da poter assicurare un buon futuro a 10 figli?

NON C’ENTRA, come ho già spiegato.

Non si tratta semplicemente di potersi permettere o no le spese necessarie a una buona qualità di vita. Ogni persona, così come ogni azienda, per vivere e svolgere le varie attività non solo sostiene dei costi propri, ma crea anche dei costi esterni, che incidono non nel proprio bilancio, ma nel bilancio delle risorse ambientali esauribili. Queste risorse, una volta azzerate, non sono acquistabili neanche dalla persona più facoltosa del mondo e neanche con tutto il denaro che si è fin ora stampato e che si stamperà.

Abbiamo esagerato. Adesso è il momento che l’umanità si dia una calmata. Se c’interessa davvero la possibilità che tutti vivano bene, fra i cambiamenti necessari c’è il calo demografico che faccia scendere la popolazione sotto i 2 miliardi di individui.

Sull’argomento ti invito a leggere l’articolo sul sito Umanitàmtàm.org intitolato “Sovrappopolazione: un problema molto grande e troppo ignorato“, dove troverai fra l’altro le risposte alle obiezioni dei natalisti più frequenti.

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