Il complesso tema della difesa personale è oggetto di indebita semplificazione e dunque vendita di fuffa in moltissime palestre. Un esempio? Le tecnicucce di difesa dal coltello che funzionano solo nelle “dimostrazioni” e nei film. Ogni volta che vedo un filmato in cui le si fanno passare per tecniche efficaci mi viene voglia di accoltellare l’insegnante :-). Ne parla l’ottimo Enrico Luciolli in questo video:
Ho voluto scrivere un articolo in proposito perché fra i vari post che vedo ogni tanto su Facebook ci sono anche i video il cui tema è la violenza, e che si suddividono principalmente in:
- video di aggressioni per strada
- competizioni pseudo-sportive (già, non si può chiamare “sport” una pratica il cui scopo si persegue danneggiando l’avversario*)
- dimostrazioni sulla difesa personale
Non c’è nulla di male nel guardare di tanto in tanto e per pura curiosità i primi due tipi di video. Può esserci di male invece nel guardare il terzo, se non si sta attenti a non farsi illudere da maestrucoli che forniscono insegnamenti su tecniche inefficaci. Del fatto che una tecnica di difesa sia inefficace gli allievi non si accorgono finché non si trovano a metterla in pratica in una situazione di pericolo, cosa che nel complesso è abbastanza rara… Bene per la salute dell’allievo, e bene anche per il maestrucolo che purtroppo non viene sbugiardato e continua a vendere illusioni.
Sul web e sui volantini c’è tanto marketing disonesto, fatto di promesse del tipo “impara la difesa personale in 3 settimane”, quando la difesa personale, per costituire un buon bagarlio di strumenti utili nella maggior parte delle situazioni (il 100% scordiamocelo), necessita di anni di allenamento e anche di alcuni requisiti minimi di costituzione dati dalla genetica (brutto dirlo, ma è così… ed è molto meglio saperlo).
Somma tristezza suscitano poi i contesti dove il maestro è visto come un guru e c’è una grande tensione emotiva legata ai gradi di abilità formalizzati, tipo primo livello, secondo livello, livello sub-master, master ganzus, master super ganzus, super togo ganzus semrpe uno più di te etc, livelli per raggiungere i quali si deve fare l’apposito corsetto che costa fior di quattrini, il tutto per avere un ticolo onorifico. Contesti in cui davvero se la cantano e se la suonano, completamente estraneati dal mondo esterno delle arti marziali e dell’eventuale lotta da strada.
Come riconoscere un buon corso e un buon insegnante? Abbastanza difficile. Ma è abbastanza facile capire se un insegnante è da evitare. A questo scopo puoi seguire il già citato Enrico Luciolli di www.guerrieroefficace.it, che mette a disposizione un eBook gratuito, una newsletter, tanti articoli e tanti video che potrebbero aprirti gli occhi su vari aspetti importanti di questo argomento.
Se poi abiti a Verona puoi sempre decidere di iscriversi a uno dei suoi corsi. Dico tutto questo disinteressatamente; non mai conosciuto Enrico di persona e ho semplicemente visto il materiale che mette online, da cui si evince facilmente la sua competenza e le sue capacità didattiche.
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* Alcune definizioni di sport nei vocabolari online…
Treccani: “Attività intesa a sviluppare le capacità fisiche e insieme psichiche […]”
Hoepli: “Complesso di attività, prove, esercizi fisici, giochi individuali o collettivi, atti a sviluppare forza e agilità fisica, a scopo di semplice svago o di competizione”
De Mauro: “attività fisica volta a mantenere in efficienza il corpo“